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15/09/24

ACS ES&T Water | Futuroprossimo.it (rielaborato da AMITAP)

PFAS nell’acqua in bottiglia: un campanello d’allarme globale

Uno studio internazionale ha rilevato PFAS nel 99% dei campioni di acqua in bottiglia analizzati. Le sostanze chimiche eterne pongono nuovi interrogativi su salute, industria e regolamentazione.

PFAS, Acqua in bottiglia, Salute, Normative

Una ricerca pubblicata su ACS ES&T Water ha analizzato 87 marchi di acqua in bottiglia di 15 Paesi e ha trovato tracce di PFAS nel 99% dei campioni. I risultati sono ancora più allarmanti per le acque vendute come “naturali”, spesso con livelli superiori di contaminazione.

I PFAS, sostanze chimiche utilizzate in vari processi industriali per le loro proprietà idrorepellenti, sono praticamente indistruttibili e si accumulano nell’ambiente e nell’organismo. L’esposizione prolungata è stata associata a disturbi immunitari, squilibri ormonali e persino tumori.

Il business dell’acqua confezionata in Italia vale oltre 3,3 miliardi di euro l’anno e nel mondo più di 318 miliardi di dollari. Un settore enorme, oggi sotto pressione: diversi Paesi stanno valutando limiti più stringenti alla presenza di PFAS nelle acque minerali.

Gli esperti ricordano che soluzioni tecnologiche per rimuovere queste sostanze esistono già, ma la vera risposta deve essere politica e normativa. Nel frattempo, per i cittadini la scelta di impianti certificati al punto d’uso può rappresentare una tutela concreta.

Per AMITAP questi dati confermano la necessità di una manutenzione professionale degli impianti di trattamento, a garanzia di sicurezza e trasparenza per famiglie e imprese.

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